Quando la tecnologia abbatte i monopoli.
Ha provocato grossi tensioni e diatribe pubbliche con tanto di sciopero a livello internazionale l’app UBER che permette di trovare un’auto di lusso con autista che ti venga a prendere a casa e ti porti dove vuoi ad un costo simile a quello di un taxi.
Il contenzioso con tanto di denunce vede già un primo vincitore: il Garante per la concorrenza ha espresso parere favorevole a questa iniziativa imprenditoriale dando quindi torto ai tassisti.
La motivazione è chiara: permette una maggior concorrenza sul mercato e può permettere di aumentare il PIL italiano.
Leggi i dettagli sull’articolo di wired: Uber, il Garante per la concorrenza è favorevole al servizio.
Se vuoi iscriverti a UBER con un buono sconto di 10€ per la prima corsa di una vettura taxi clicca qui.
Se invece vuoi proporti come autista devi scaricare l’App Uber Pop, che consente a chiunque, a determinate condizioni, di inventarsi tassista. Basta iscriversi on line, dimostrando di avere fedina penale pulita, auto in buono stato e patente, per ricevere lo smartphone dedicato ed “entrare in servizio”.
Quanto si guadagna? Beh un giornalista che ha provato a fare il tassista per una notte a Milano ha guadagnato circa una cinquantina di euro, detratta la benzina consumata ed il guadagno di Ubber, il 20% dell’incasso.
Questo servizio è simile a BlaBlacar altre grande innovazione per chi fa viaggi a lunga distanza e vuole condividere il percorso con un ospite, dividendone le spese. Il viaggiatore risparmia circa un terzo rispetto a un viaggio in aereo o in macchina, e chi mette a disposizione il mezzo ammortizza la spesa mediamente con tre passeggeri a bordo.
Un’ottima soluzione in tempi di crisi e un bel campanello d’allarme sopratutto su chi gestisce una società come le Ferrovie che un tempo garantiva di muoversi a tutti a costi economici, ma che ora propone per la maggior parte treni veloci costosi.
Certo non tutti sono d’accordo e nascono grandi discussioni su quanto questi servizi siano leciti ed opportuni. Voi cosa ne pensate?
Dialoghiamo un po’ – Risposte ai vostri commenti