Il tango illegal, le milonghe clandestine, lo street tango, i flash mob: tutte facce di una stessa realtà. La voglia di ballare all’aperto, in un ambiente informale, in luoghi magici, in modo improvvisato per il gusto di condividere un tango con amici o con uno sconosciuto fuori dalle regole e dagli schemi.
L’illegal è bello per questo, per quel clima sportivo e casereccio, per la voglia di socializzare e di conoscersi, per l’improvvisazione che rende le cose un po’ speciali.
Foto di Caterina Santinello
In molte città d’Italia è una realtà solida. A Padova esiste da anni ma mai in modo continuativo.
Il successo dell’illegal di ieri in Prato della Valle dimostra quanto questa forma di ritrovo sia apprezzata dai tangueri e quanta voglia di socialità ci sia. Un annuncio su facebook, un giro di messaggi, una location adatta, la serata giusta ed il gioco è fatto.
Basta portare la voglia di condividere, il sorriso nel cuore, un pizzico di follia e non guardare troppo ai dettagli.
Ecco perchè mi piace lo street tango. Perchè racconta la parte più vera del tango, quella più improvvisata, più spontanea, più aperta all’altro. Quella che riesce ad emozionare anche se dura pochi minuti. Il dopo può essere una birra con i nuovi e vecchi amici.
Per questo ho rilasciato l’intervista che appare nel Gazzettino di Padova di oggi 17 luglio e che riporto sotto in modo integrale.
L’illegal è sotteraneo e clandestino, ma può essere raccontato alla luce del sole perchè come dice Pif non c’è nulla di illegale di ritrovarsi per condividere con serenità una passione per pochi minuti sfruttando le nuove tecnologie.
Basta scegliere giorni in cui non vi siano milonghe ufficiali nelle vicinanze per non danneggiarle. Basta scegliere location che non disturbino persone o residenti. Basta sapere i limiti di queste iniziative e saper smettere se serve. Basta avere nel cuore la voglia di promuovere il tango e il suo movimento oltre che il piacere di una tanda. Basta avere uno spirito aperto, con voglia di condividere, di costruire e non criticare, di provarci, di vivere la città e gli spazi con l’apertura ad un abbraccio sulle note del tango.
Con la speranza che se ne capisca davvero lo spirito. Chi è illegal ci sarà e apprezzerà. Chi non ci sarà e criticherà… non è un tanguero illegal. 😉
Da Intervista di Paolo Braghetto – Giornalista del Gazzettino
Come è nata l’idea della Milonga Illegal in Prato?
Prato della Valleèuno deigioielli dellanostracittà. Per troppo tempoèstatalasciata aldegrado.Negliultimiannièstatariportata algiustoruolo di centrale della vita deipadovani.Penso cherenderequesta piazza viva epulsante conmomenti diincontrorispettosidelle suebellezzesia unadellecose più belle cheiPadovanipossano fare.Diffondere lacultura del tangofra lagente, cheapprezza ladolcezzadellemelodie eguardacuriosaquesto modo diabbracciarsi edentrare insintoniafra lepersone cheballano,è unadellesoddisfazioni piùgrandi.Un’iniziativa che portabeneficio a chiballa, a chiguarda eallescuole chevedonocrescereneglianni,grazieanchealle belleiniziativeufficialifatte incittà, ilproprio numero diappassionati ediscritti aicorsi.
Era la prima volta che si faceva?
In passato ci sono stati altri piccoli incontri informali ma mai con il successo e l’affluenza di ieri. Di solito si cercano luoghi appartati in cui non disturbare i residenti, con un fondo liscio per ballare meglio, predilegendo date in cui non ci sono milonghe ufficiali di locali o scuole di ballo per non danneggiare l’attività delle stesse.
Quanta gente è venuta e da dove?
La cosa bella è che oltre ai padovani sono arrivate persone da fuori città e addirittura da fuori provincia, con un semplice tam tam sui social network. Ieri sera un incontro creato con un giorno di preavviso, inizialmente fra pochi amici, ha raccolto quasi 200 persone, a testimonianza della voglia di socializzare e di vivere la città con questa forma di incontri.
Quanto è durato l’incontro?
La durata di un tango illegal non è importante. Può durare poche decine di minuti o alcune ore. Dipende dal numero delle persone, dal clima della serata, dal tempo, dai limiti che l’ambiente pone per non disturbare i residenti o altri cittadini.
C’era il rischio concreto che questi incontri debbano essere interrotti?
Lo street tango normalmente è visto normalmente con simpatia, proprio per la breve durata degli incontri – talvolta dei flash mob di pochi minuti – e solitamente dalla ridotta numerosità dei partecipanti. La tipologia della gente che vi partecipa, l’intelligenza degli organizzatori fanno si che di solito non vi siano problemi. La musica è tenuta a un livello basso per non disturbare e in caso di richiesta si smette immediatamente. Spesso sono incontri organizzati in luoghi isolati o in zone degradate della città che si vogliono recuperare, tipo in stazione, per cui ha anche altre valenze sociali.
Cosa c’è di illegal?
Vi rispondo con le parole di Pif, il famoso inviato delle Iene su un recente spot pubblicitario televisivo: “in realtà non c’è niente di illegal. Queste persone usano internet per organizzare al volo milonghe un po’ dove capita. E’ bello che la passione per un ballo così antico, rinasca in un modo così nuovo“.
Visto il successo lo rifarete ancora?
Uno street tango si può attivare in qualsiasi istante. Basta una coppia di innamorati ed una piccola cassa magari wi-fi senza fili e un telefonino ed ecco che la magia dell’abbraccio sulle note della musica si crea ovunque.
Possonoessere un piccologruppo di amici cheballano duetande (ilgruppo di 4 o 5tanghi) prima di unacena, odavanti a unabirra, ogruppi piùnumerosi, perun’istante dimagia daricordare. Il tutto in unalogicaestemporanea edimprovvisata.
Come viene comunicata l’ora e il posto?
Solitamente è un passaparola che nasce dai social network e viene propagato con i cellulari. Con facebook ogni città sta organizzando un proprio gruppo. A Padova abbiamo
Street Tango Illegal Padova che riunisce tutti gli appassionati. Chi non è iscritto ai social network viene avvisato da un amico con sms o con le innovative applicazioni gratuite che permettono messaggi in tempo reali gratuitamente come what’s up.
Da quanto è aperta la pagina Facebook e il sito I loveTango.it? Come vanno?
Il progetto I loveTango.it nasce da un mio incidente al ginocchio che non mi ha permesso per un po’ di ballare. Da un fatto negativo è nata un’opportunità che era anche un mio sogno: creare un portale internet sul Tango. Il portale nel quale ho raccolto moltissimo materiale tra cui videolezioni, esibizioni, foto, video, filmografia, libri, citazioni, fumetti e vignette, curiosità, milonghe, scuole e che permette di ascoltare musiche di tango, ha visto visto 40.000 visite in pochi mesi, con picchi di 2.600 in un giorno.
Il progetto è diventato una
community su facebook che in tre mesi è diventata
la più grande in Italia con quasi 20.000 appassionati di Tango. Da poco ho lanciato anche un’
App per smartphone scaricabile sul market Google Play per Android (a breve anche su Apple store) che permette di sapere tutto sul mondo del tango e di essere sempre informati su novità ed eventi.
È vero che vorrebbe organizzare un tango record legale in Prato trasformato nella più grande pista del mondo?
Mi è sempre piaciuto lavorare sulle idee e pensare in grande. Così stamattina nel dormiveglia di una notte post illegal ho pensato: chi se non Padova, che dispone di una delle piazze più grandi del mondo, può organizzare la milonga più grande del mondo? L’anello del Prato attorno all’Isola Memia è stato ristrutturato qualche anno fa con un asfalto molto compatto che permette di ballare abbastanza bene ed ha la classica forma circolare di una ronda in milonga, dove le persone ballano seguendo un andamento circolare o ovale. L’Italia è un paese con un grandissimo numero di appassionati che amano ballare all’aperto. Se le istituzioni si dimostreranno favorevoli al progetto cercheremo il supporto delle scuole di Tango per condividere un progetto che potrebbe dare grande visibilità a Padova entrando magari nel guiness dei primati, oltre che portare tante persone anche dall’estero nella nostra stupenda città.
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