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Street Tango illegal: milonga itinerante per la città

Lo street Tango è la magia di un tango argentino ballato fra le strade della città o nei luoghi più impensabili o originali. Per un incontro di street tango basta poco: un cellulare con un po’ di musica e due cuffie o un piccolo amplificatore che diffonda dolcemente le note del tango e il gioco è fatto.

Pronto soccorso tanguero illegal - street Tango illegal

Non conta quanti si è: si può essere in due romanticamente con la propria dama o in centinaia che improvvisi si incontrano nella magia dell’abbraccio. Quello che conta che è un incontro fra anime che vivono la propria passione e la città.

Può durare pochi istanti, il tempo di un tango, con un sapore da flash mob che come un arcobaleno improvviso appare e scompare, o durare anche ore, in luoghi isolati dove non si disturba nessuno.

Una incontro facilitato dalle nuove tecnologie, dove un messaggio su What’s app o un evento su facebook può in poche ore permettere la magia dell’incontro.

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La milonga itinerante è uno street tango in cui si balla in diversi luoghi della città nella stessa sera. A piedi o in bici ci si sposta velocemente da un luogo all’altro, godendosi in ognuno di essi una tanda fatta da quattro o cinque tanghi. Un modo per fare un po’ di movimento e un po’ di ballo e vivere la città. Di illegal non vi è nulla se non lo spirito libero e giovane, sempre aperto a nuove idee e nuove proposte che anima il gruppo.

Gruppi che sono sorti in ogni parte d’italia e che raccolgono sempre più appassionati, che oltre a vivere settimanalmente la propria passione nelle milonghe stabili della loro città dove ritrovano il clima delle milonghe argentine, hanno talvolta voglia di questa forma di ritrovo all’aria aperta e più informale, specie nei periodi di buon tempo dell’anno.

A Padova esiste un gruppo su facebook che conta centinaia di appassionati: Street Tango illegal Padova è prima di tutto un gruppo di amici che condividono una passione, il Tango, in modo amicale e informale. Vi è anche un gruppo Veneto e uno Italia, oltre a diversi altri gruppi dalle denominazioni simili come “milonga illegal”, “milonga clandestina”, “tango illegal” o con nomi di fantasia regionali, tipo Zallo tango, ma tutti uniti dallo stesso spirito.

Perchè il tango è prima di tutto condivisione. Condivisione di abbracci ma anche di esperienze.

Milonga itinerante PADOVA - 17 settembre 2014 - Street Tango illegal Padova - Piazza del Santo Milonga itinerante PADOVA - 17 settembre 2014 - Street Tango illegal Padova Milonga itinerante PADOVA - 17 settembre 2014 - Street Tango illegal Padova - Prato della Valle Milonga itinerante PADOVA - 17 settembre 2014 - Street Tango illegal Padova - Piazza del Duomo Milonga itinerante PADOVA - 17 settembre 2014 - Street Tango illegal Padova - Piazza dei Signori

Caterina Santinello ph - Tango illegal Padova - Prato della Valle 16 luglio 2014

Street tango illegal a Padova: la passione in piazza sotto le stelle

Il tango illegal, le milonghe clandestine, lo street tango, i flash mob: tutte facce di una stessa realtà. La voglia di ballare all’aperto, in un ambiente informale, in luoghi magici, in modo improvvisato per il gusto di condividere un tango con amici o con uno sconosciuto fuori dalle regole e dagli schemi.

L’illegal è bello per questo, per quel clima sportivo e casereccio, per la voglia di socializzare e di conoscersi, per l’improvvisazione che rende le cose un po’ speciali.

Caterina Santinello ph - Tango illegal Padova - Prato della Valle 16 luglio 2014

Foto di Caterina Santinello

In molte città d’Italia è una realtà solida. A Padova esiste da anni ma mai in modo continuativo.

Il successo dell’illegal di ieri in Prato della Valle dimostra quanto questa forma di ritrovo sia apprezzata dai tangueri e quanta voglia di socialità ci sia. Un annuncio su facebook, un giro di messaggi, una location adatta, la serata giusta ed il gioco è fatto.

Basta portare la voglia di condividere, il sorriso nel cuore, un pizzico di follia e non guardare troppo ai dettagli.

Ecco perchè mi piace lo street tango. Perchè racconta la parte più vera del tango, quella più improvvisata, più spontanea, più aperta all’altro. Quella che riesce ad emozionare anche se dura pochi minuti. Il dopo può essere una birra con i nuovi e vecchi amici.

Per questo ho rilasciato l’intervista che appare nel Gazzettino di Padova di oggi 17 luglio e che riporto sotto in modo integrale.

L’illegal è sotteraneo e clandestino, ma può essere raccontato alla luce del sole perchè come dice Pif non c’è nulla di illegale di ritrovarsi per condividere con serenità una passione per pochi minuti sfruttando le nuove tecnologie.

Basta scegliere giorni in cui non vi siano milonghe ufficiali nelle vicinanze per non danneggiarle. Basta scegliere location che non disturbino persone o residenti. Basta sapere i limiti di queste iniziative e saper smettere se serve. Basta avere nel cuore la voglia di promuovere il tango e il suo movimento oltre che il piacere di una tanda. Basta avere uno spirito aperto, con voglia di condividere, di costruire e non criticare, di provarci, di vivere la città e gli spazi con l’apertura ad un abbraccio sulle note del tango.

Con la speranza che se ne capisca davvero lo spirito. Chi è illegal ci sarà e apprezzerà. Chi non ci sarà e criticherà… non è un tanguero illegal. 😉

 

Street Tango illegal Padova Prato dela valle 16 luglio 2014

Da Intervista di Paolo Braghetto – Giornalista del Gazzettino

Come è nata l’idea della Milonga Illegal in Prato?
Prato della Valleèuno deigioielli dellanostracittà. Per troppo tempoèstatalasciata aldegrado.Negliultimiannièstatariportata algiustoruolo di centrale della vita deipadovani.Penso cherenderequesta piazza viva epulsante conmomenti diincontrorispettosidelle suebellezzesia unadellecose più belle cheiPadovanipossano fare.Diffondere lacultura del tangofra lagente, cheapprezza ladolcezzadellemelodie eguardacuriosaquesto modo diabbracciarsi edentrare insintoniafra lepersone cheballano,è unadellesoddisfazioni piùgrandi.Un’iniziativa che portabeneficio a chiballa, a chiguarda eallescuole chevedonocrescereneglianni,grazieanchealle belleiniziativeufficialifatte incittà, ilproprio numero diappassionati ediscritti aicorsi.Era la prima volta che si faceva?
In passato ci sono stati altri piccoli incontri informali ma mai con il successo e l’affluenza di ieri. Di solito si cercano luoghi appartati in cui non disturbare i residenti, con un fondo liscio per ballare meglio, predilegendo date in cui non ci sono milonghe ufficiali di locali o scuole di ballo per non danneggiare l’attività delle stesse.

Quanta gente è venuta e da dove?
La cosa bella è che oltre ai padovani sono arrivate persone da fuori città e addirittura da fuori provincia, con un semplice tam tam sui social network. Ieri sera un incontro creato con un giorno di preavviso, inizialmente fra pochi amici, ha raccolto quasi 200 persone, a testimonianza della voglia di socializzare e di vivere la città con questa forma di incontri.

Quanto è durato l’incontro?
La durata di un tango illegal non è importante. Può durare poche decine di minuti o alcune ore. Dipende dal numero delle persone, dal clima della serata, dal tempo, dai limiti che l’ambiente pone per non disturbare i residenti o altri cittadini.

C’era il rischio concreto che questi incontri debbano essere interrotti?
Lo street tango normalmente è visto normalmente con simpatia, proprio per la breve durata degli incontri – talvolta dei flash mob di pochi minuti – e solitamente dalla ridotta numerosità dei partecipanti. La tipologia della gente che vi partecipa, l’intelligenza degli organizzatori fanno si che di solito non vi siano problemi. La musica è tenuta a un livello basso per non disturbare e in caso di richiesta si smette immediatamente. Spesso sono incontri organizzati in luoghi isolati o in zone degradate della città che si vogliono recuperare, tipo in stazione, per cui ha anche altre valenze sociali.

Cosa c’è di illegal?
Vi rispondo con le parole di Pif, il famoso inviato delle Iene su un recente spot pubblicitario televisivo: “in realtà non c’è niente di illegal. Queste persone usano internet per organizzare al volo  milonghe un po’ dove capita. E’ bello che la passione per un ballo così antico, rinasca in un modo così nuovo“.

Visto il successo lo rifarete ancora?
Uno street tango si può attivare in qualsiasi istante. Basta una coppia di innamorati ed una piccola cassa magari wi-fi senza fili e un telefonino ed ecco che la magia dell’abbraccio sulle note della musica si crea ovunque.
Possonoessere un piccologruppo di amici cheballano duetande (ilgruppo di 4 o 5tanghi) prima di unacena, odavanti a unabirra, ogruppi piùnumerosi, perun’istante dimagia daricordare. Il tutto in unalogicaestemporanea edimprovvisata.Come viene comunicata l’ora e il posto?
Solitamente è un passaparola che nasce dai social network e viene propagato con i cellulari. Con facebook ogni città sta organizzando un proprio gruppo. A Padova abbiamo Street Tango Illegal Padova che riunisce tutti gli appassionati. Chi non è iscritto ai social network viene avvisato da un amico con sms o con le innovative applicazioni gratuite che permettono messaggi in tempo reali gratuitamente come what’s up.

Da quanto è aperta la pagina Facebook e il sito I loveTango.it? Come vanno?
Il progetto I loveTango.it nasce da un mio incidente al ginocchio che non mi ha permesso per un po’ di ballare. Da un fatto negativo è nata un’opportunità che era anche un mio sogno: creare un portale internet sul Tango. Il portale nel quale ho raccolto moltissimo materiale tra cui videolezioni, esibizioni, foto, video, filmografia, libri, citazioni, fumetti e vignette, curiosità, milonghe, scuole e che permette di ascoltare musiche di tango, ha visto visto 40.000 visite in pochi mesi, con picchi di 2.600 in un giorno.

Il progetto è diventato una community su facebook che in tre mesi è diventata la più grande in Italia con quasi 20.000 appassionati di Tango. Da poco ho lanciato anche un’App per smartphone scaricabile sul market Google Play per Android (a breve anche su Apple store)  che permette di sapere tutto sul mondo del tango e di essere sempre informati su novità ed eventi.
È vero che vorrebbe organizzare un tango record legale in Prato trasformato nella più grande pista del mondo?
Mi è sempre piaciuto lavorare sulle idee e pensare in grande. Così stamattina nel dormiveglia di una notte post illegal ho pensato: chi se non Padova, che dispone di una delle piazze più grandi del mondo, può organizzare la milonga più grande del mondo? L’anello del Prato attorno all’Isola Memia è stato ristrutturato qualche anno fa con un asfalto molto compatto che permette di ballare abbastanza bene ed ha la classica forma circolare di una ronda in milonga, dove le persone ballano seguendo un andamento circolare o ovale. L’Italia è un paese con un grandissimo numero di appassionati che amano ballare all’aperto. Se le istituzioni si dimostreranno favorevoli al progetto cercheremo il supporto delle scuole di Tango per condividere un progetto che potrebbe dare grande visibilità a Padova entrando magari nel guiness dei primati, oltre che portare tante persone anche dall’estero nella nostra stupenda città.

Padova: naviga su Google per vedere la sua casa e scopre un tradimento

Mentre  naviga su Google Earth per vedere le immagini del suo appartamento scopre invece nella foto la moglie con l’idraulico

E’ accaduto ad un professionista Padovano, M.R 42 anni, abitante in via Rombonesi all’Arcella, che volendo vedere casa sua sulla innovativa tecnologia di Google Earth, dove e’ possibile visualizzare in 3D come se si vedesse coi propri occhi, navigando dal proprio PC in tutti i luoghi del mondo, si è trovato di fronte ad una immagine che nemmeno la più studiata commedia Hollywodiana avrebbe potuto immaginare.

L’uomo in questione, come molti di noi, usando la tecnologia Google Earth, ha la possibilità di vedere ciò che la Google Car, nei suoi passaggi periodici in tutte le latitudini del mondo, fotografa ad altezza uomo, per capirsi non immagini da un satellite ma riprese da un punto di vista posizionato ad un altezza di metri 2,00.

Venerdi scorso, provando a vedere se la google car aveva aggiornato le immagini di casa sua si e’ trovato ad una inaspettata sorpresa. La finestra della sua sala da pranzo che si affaccia sulla strada, raffigurava due persone dietro i vetri in atteggiamento equivoco. La donna raffigurata nella foto scattata dalla GOOGLE CAR  e’ stata immediatamente riconosciuta come la propria compagna G.T. 38 anni in compagnia dell’idraulico, M.P. 27 anni, che periodicamente controllava i fumi di scarico della caldaia condominiale.

L’immediata denuncia all’associazione Mariti e Compagni Traditi (Ma.Co.Tra.) renderà non semplice la strada alla donna fedifraga in amore immortalata dalla nuova tecnologia digitale sempre più utilizzata da tutti gli utenti del mondo.

La tecnologia aiuta a tenere gli occhi aperti anche quando non ci siamo, ma evitiamo di stare alla finestra quando passa la Google Car.

Per vedere i dettagli della foto ed ingrandire l’immagine cliccare sul link sottostante

CLICCA QUI PER VEDERE L’IMMAGINE INGRANDITA

fonte: uno quattro – Anza.com

Nel 2013 chiusa un’azienda al giorno

Da gennaio in provincia di Padova hanno chiuso 98 aziende, soprattutto nel settore dell’edilizia.

È dal 2008 che i dati sono poco confortanti ma nell’ultimo periodo il trend dei fallimenti e chiusure aziendali è peggiorato.

Ed un terzo delle aziende fallisce per i ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione!

Dal 2008 si stima che più di 300 aziende siano state messe in condizione di chiudere dallo Stato, che invece dovrebbe sorreggerle!

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Soft city padovana: presentazione progetto Smart city Padova

Padova Soft City: analisi del contesto e proposta per un percorso verso la Smart City

Scarica la presentazione ufficiale del Convegno Padova Soft City qui Soft City_presentazione Politecnico-ISMB – 16.4.2012

Nasce la Soft City, la Smart city delle imprese padovane. In un’area che è l’epicentro del terziario innovativo e tecnologico del Nordest, con più di 3000 aziende. city cioè una cittá delle imprese, luogo di attrazione degli investimenti dove l’ecosotenibilità, il nuovo pensiero urbano, le nuove tecnologie digitali, consentono di ripensare la cittá delle imprese di oggi e di domani.

Oggi presso il Comune di Padova Confindustria Padova, l’Università degli Studi di Padova, Il Comune di Padova, e la Camera di Commercio presentano il progetto Soft City padovana.

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La smart city padovana deve avere un percorso olistico che coinvolga molte componenti:
Smart Economy ~ Smart Governance ~ Smart Living ~ Smart People ~ Smart Enviroment ~ Smart Mobility

Meno del 30% delle scuole e delle elementari e medie è collegato a Internet.
Non bisogna fare voli pindarici, ma bisogna progettare il futuro partendo dagli strumenti e dalla formazione. Dobbiamo pensare ad una società che sta cambiando. Avremo bisogno di un meccanismo di attenzione verso quel 40% di popolazione deboli cioè gli anziani e le persone non digitalizzate che rischiano di essere escluse dal mondo del lavoro.

Serve un approccio integrato. Bisogna che tutte le componenti dalla cultura, alla tecnologia, alle istituzioni ai cittadini vadano nella stessa direzione.

I modelli tradizionali di produzione e artigianato sono modificati dalle nuove tecnologie e dai nuovi modelli organizzativi e di mercato. Si affacciano nuove professionalità e nuove aree di imprenditorialità principalmente determinate dalle tecnologie digitali e dalla conoscenza.

Servono però concretezza dei progetti e non solo ricerca. Bisogna cercare di fare, con la cultura del fattibile. I progetti devono avere come obiettivo prodotti e servizi ben strutturati ed organizzati. Non bisogna fare l’errore di mettere in pista tanti piccoli progetti isolati.
È necessario porre attenzione sulla progettazione del processo e sulla gestione del servizio.

Il crowdsourcing deve essere uno strumento importante per creare una sensazione di appartenenza alla community. É fondamentale la partecipazione dei cittadini e delle imprese alla partecipazione dei cittadini.

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Gli obiettivi
1. Il miglioramento della vivibilità
Bike e Car sharing, aree verdi e di ristorazione, zone di intrattenimento anche serali, per rendere più gradevole vivere e lavorare in questa zona.

2. Realizzazione delle infrastrutture tecnologiche
Migliorare e rendere disponibili servizi che già conosciamo come copertura Wi-fi nelle aree pubbliche, cercando di fare accordi quadro con gestori di servizi tecnologici sfruttando le economie di scala. Con la tecnologia si possono mettere in piedi una serie di servizi digitali e di monitoraggio.

3. Identificazione dell’area Soft City
Tramite soluzioni architettoniche e di design far capire alle persone che stanno entrando in una zona intelligente.

4. Coinvolgimento delle Community
Creazione degli strumenti e servizi specifici per l’area fornendo loro canali di comunicazione con le imprese e la pubblica amministrazione, aggregando le persone che frequentano la zona in una community, magari un portale social utilizzando gli strumenti già disponibili.

5. Crowdsourcing e crowdunding
Nuove forme di finanziamento e di creazione delle idee.

6. Interventi di efficienza energetica
Piccoli interventi possono portare grandi risparmi anche alle istituzioni pubbliche.

7. Spazi di collaborazione
Già nell’area sono sorti spazi di collaborazione e di condivisione come il TAG Talent Garden, iniziative sicuramente da favorire.

Le iniziative possono essere molteplici, alcune richiedono grandi risorse altre impegni finanziari minori. Insieme vanno scelti i percorsi per rendere pratica la road map.

DIBATTITO
Intervengono Ivo Rossi, vicesindaco di Padova Gianni Potti Presidente di Confindustria Servizi Innovazione Veneto, Prof. Luciano Gamberini delegato del Rettore ai rapporti con il mondo delle imprese, Nicola Rossi Reteimprese per l’Italia

Ivo Rossi vicesindaco di Padova evidenzia che bisogna che la città creda in questo progetto ed investa in questo progetto.
L’area prescelta è già popolata da diverse imprese, vi è la presenza della Fiera di Padova, è vicino all’Universitá, vicino al termo valorizzatori. Dobbiamo convergere le energie per trovare le risorse per realizzare il progetto. La città potrà scegliere gli interventi secondo le necessità, iniziando da quelli che richiedono meno risorse e sono più efficaci nel breve periodo.

È necessario creare una visione condivisa della città e sentimenti positivi verso questi progetti. Per esempio la città di Friburgo, gemellata con Padova, ha già diverse idee che si possono mutuare. Spesso non serve inventare nulla ma sfruttare le sperimentale più positive fatte all’estero. È una città di dimensioni simili a Padova ed ha creato un progetto per produssi la propria energia.

Nicola Rossi di Reteimprese per l’Italia sottolinea come i servizi devono essere concreti ed utili per il cittadino e per le imprese. Servono risposte. Servono infrastrutture digitali e una maggior informatizzazione digitale. Serve accoglienza, internazionalizzazione, una Smart city che ti accoglie e che ti guida. Vogliamo realizzare un sistema ma dobbiamo accelerare i tempi. Non solo nel realizzare le infrastrutture materiali ma anche le infrastrutture immateriali.

Gianni Potti Presidente di Confindustria Servizi Innovazione Veneto ricorda che l’idea nasce da un gruppo di imprenditori di servizi innovativi e che si è concretizzato un anno e mezzo fa con l’aiuto di tante istituzioni. Un progetto di questo tipo non può che essere a guida del Comune di Padova. Quando si è partiti lo si è fatto da un concetto: rendere più attrattivo il territorio padovano che negli ultimi anni ha perso terreno. Ci si è posti l’idea di realizzare un’area attrattiva per non essere costretti noi di emigrare altrove. Come? Infrastrutture, Servizi, Community.

Serve analizzare i dati, collegare persone e cose. Nel fare questo il Sindaco del futuro non avrà bisogno per sentire i cittadini tutta una serie di uffici e di filtri, ma saranno i cittadini con il crown a far sentire la loro voce e le loro esigenze.
Serve ora focalizzarsi su progetti concreti.

Il Prof. Luciano Gamberini dell’Universitá di Padova ha avuto la fortuna di confrontarsi con diverse esperienze di Smart city. C si prepara ad un nuovo settennato di finanziamenti europei Horizon. Le notizie sono che i finanziamenti europei sono altissimi, ed arriveranno anche prontamente. Sappiamo che le modalità operative verificheranno ciò che le città hanno già fatto sopratutto all’estero. Molte delle città che hanno iniziato hanno dato modo di fare esperienza, alle quali si può portare la nostra competenza. Il prof. Gamberini ha collaborato spesso con progetti realizzati in Finlandia.

A conclisione dobbiamo quindi lavorare sulle conclusioni che spingono ad aprire nuove imprese e che le spingono a prosperare. le imprese devono crescere e devono aggregar si. Devono fare più ricerca ed innovazione. Devono collegarsi con le istituzioni. Per fare tutto questo dobbiamo intraprendere delle azioni intelligenti e collegarsi il più possibile con l’Università. dobbiamo incentivare le reti e gli accorpamenti.

Dobbiamo mettere in campo tutte quelle iniziative di politica economica locale che contribuiscano a creare la ricchezza per costruire e mantenere una città intelligente.

Visita il sito ufficiale del progetto Padova Soft City: www.padovasoftcity.it

 

Meeting Joomla Veneto: a Padova Sabato 21 aprile 2013

L’Associazione JoomlaVeneto organizza il primo Meeting JoomlaVeneto, evento regionale dedicato a Joomla!®
L’evento si svolgerà a Padova il 20 aprile 2013 presso il prestigioso Centro Culturale Altinate/San Gaetano in Via Altinate, 71 nel centro storico della città.

Joomla!® il pluripremiato CMS Open Source utilizzato in tutto il mondo per la creazione di siti web dinamici sarà il protagonista di questo evento.
Nei vari interventi previsti nell’arco della giornata si potranno apprezzare la semplicità, la versatilità e la potenza di questo strumento.

L’evento si rivolge ad un pubblico di commercianti, artigiani, imprenditori, enti pubblici ed associazioni, ma anche di semplici appassionati che vogliono realizzare un sito web moderno ed interattivo.

La scaletta degli interventi della giornata prevede anche due miei interventicome relatore in qualità di responsabile marketing 2GIS

Michele Moro marketing manager 2GIS spa - speech al Meeting Joomla Veneto - sabato 20 aprile 2013

Il primo mio intervento – in programma al mattino alle 10.50 – andrà a esporre cos’è il prodotto 2GIS, l’utilità per l’utente e per le aziende, cercando di esporre in modo sintetico la storia della società sia in Italia che all’estero.

Il secondo intervento – in programma al pomeriggio alle 16.20 – si focalizzerà sull’utilità per gli sviluppatori Joomla e sulle possibili collaborazione, oltre che esporre alcune posizioni lavorative aperte presso gli uffici italiani con sede a Padova.

Dove si svolge.

Il Centro Culturale Altinate/San Gaetano nasce in seguito alla ristrutturazione dell’ex Tribunale di Padova.
Il complesso che misura 12.000 mq è strutturato in cinque livelli ed è ora un importante centro d’arte e cultura adibito ad esposizioni, spettacoli e mostre oltre che ad ospitare il Progetto Giovani ed una moderna biblioteca.

Al piano terra un antico chiostro è divenuto una bellissima piazza coperta, destinata a grandi eventi e spettacoli.
Nel piano interrato si trova la sala polivalente con 234 posti a sedere dove avrà luogo il Meeting JoomlaVeneto.

Iscrizioni

L’iscrizione dà diritto a ricevere il welcome-pack di benvenuto, il materiale illustrativo e la riduzione per il pranzo.
La capienza della sala è di 234 posti a sedere, non è previsto il servizio guardaroba.

Chi intende partecipare all’evento sia al mattino che al pomeriggio è pregato di iscriversi ad entrambe le sessioni.
Per iscriversi selezionare ” 1 ” nella colonna “Quantità” in corrispondenza del mattino, del pomeriggio o di entrambi.

Potete iscrivervi direttamente dal sito ufficiale dell’evento Meeting Joomla Veneto.

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Una mappa russa per lo shopping in 3D a Padova

Una mappa russa per lo shopping in 3D a Padova

Spopola fra i turisti russi la mappa creata dagli sviluppatori russi della 2GIS che hanno mappato le province di Padova e Venezia con il loro innovativo programma.

leggi l’articolo sul Gazzettino di Padova del 11 gennaio 2013.

Mappatore fermato e portato dal sindaco perchè “sospetto”

Stava tranquillamente svolgendo il suo lavoro in strada quando è stato avvicinato dai vigili che gli hanno chiesto cosa stesse facendo: quando ha dichiarato di essere un “mappatore” è stato invitato a salire in auto per essere portato al comando a dare spiegazioni.

Leggi cosa accaduto al mappatore della 2GIS che esplorava il territorio per realizzare le innovative mappe 2GIS – THE CITY EXPERT.

E’ stato necessario un comunicato stampa in cui ho chiarito il ruolo e la funzione di questa figura professionale. Un articolo ripreso da varie testate locali e nazionali sia online che cartacee.

PD - INTERNET - Articolo Mappatore sospetto fermato dai vigili urbani - Articolo sul Mattino di Padova online - 2GIS - Michele Moro - Marketing Manager - 1.12.2012 

Questi sono gli articoli apparsi sul Gazzettino e sul Mattino di Padova, riportati ampiamente poi sul web da siti quali Libero, o addirittura dal sito Polizia Municipale.itMappatore 2GIS fermato dai vigili urbani

mappatori 2GIS - the city expert

Macrobotellón: la fine di un evento o l’inizio?

Il Botellón di Padova nacque nel 2008 da un’idea di qualche giovane universitario padovano che, inviando qualche email ad amici, invitava a ritrovarsi in piazza per condividere una birra.

Il passaparola ha reso subito virale quest’evento che, con il passare degli anni, si è trasformato in un appuntamento di massa con migliaia di giovani provenienti anche che da fuori città.

Ora quei giovani che hanno ideato un format di tale successo, con una riflessione aperta considerano finita l’esperienza del Botellón.


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Il Botellón è morto?

No. Il Botellón è morto per risorgere libero, senza organizzatori e regole. Perchè non si può regolare un libero incontro di giovani. Non si può frenare la libera voglia di incontro. Casomai bisogna incanalarla verso un modo di vivere l’incontro conscio dei pregi e svantaggi di tale idea, con senso di responsabilità verso la città.

Leggiamo le riflessioni di chi ha creato il Botellón: “abbiamo dato vita alle più grandi, le più colorate, le più libere feste di piazza che si siano mai viste nelle nostre assopite città. Senza bisogno di palchi, infrastrutture o stand abbiamo portato migliaia di persone a ritrovarsi, facendo anche chilometri per venire in una piazza per stare tutti insieme. Non è forse sintomatico, in una società in cui l’individuo è lasciato sempre più solo, che delle persone possano provare piacere nel solo fatto di essere in compagnia, senza bisogno di biglietti, prevendite, pass o free drink

Quest’anno eravamo in tantissimi. Nonostante il pericolo pioggia e nonostante il terremoto siamo andati ugualmente in Prato della Valle per stare insieme. Abbiamo ritrovato vecchi amici, ne abbiamo fatti di nuovi. Abbiamo riso, scherzato, parlato, discusso e polemizzato. Qualcuno si è innamorato, qualcun altro ha litigato e qualcun altro ancora si è riappacificato. Abbiamo raccolto la nostra spazzatura e quella altrui, abbiamo fatto offerte libere per pagare al Comune quello che non saremmo riusciti a rimuovere e per dare un aiuto concreto ai nostri amici emiliani (a proposito, è notizia di oggi che il Comune “abbuonerà” le spese di pulizia e lascerà che i quasi 5.000€ raccolti vadano interamente devoluti alle Associazioni con cui erano già stati presi contatti). A quelli che ci chiedevano di starcene “rispettosamente” a casa nostra (magari davanti alla tv o su facebook) abbiamo risposto con i fatti, dimostrando che questo assurdo scontro generazionale non ha senso di esistere e che con un approccio serio, costruttivo e propositivo si può convivere pacificamente. Sì, probabilmente qualcuno ha esagerato nel bere durante la serata, qualcun’altro si è fumato qualche canna e altri ancora sono venuti solo per portare a termine qualche furtarello. Ma questonon è il campione rappresentativo dei giovani di Prato della Valle e chi generalizza dovrebbe mettersi l’animo in pace e accettare il fatto che per rendere le nostre città migliori non serve a nulla criticare e bofonchiare sui “bei tempi andati”, ciò che manca invece è un reciproco scambio che sia produttivo e comprensivo delle mutue esigenze

E ora? Ora gli sbarbi del 2008 sono all’ultimo anno di magistrale e vorrebbero che il botellón tornasse alle sue origini. Purtroppo sono ancora in molti quelli che non riescono a comprendere la vera, ovvia essenza del botellón. Botellón è il ritrovarsi in piazza in maniera informale, botellón è sedersi su un prato con una birra in mano mentre uno sconosciuto suona la chitarra, botellón è fondamentalmente la libertà di stare insieme. Attraverso i nostri (e per nostri intendiamo anche vostri) macrobotellones siamo riusciti ad avvicinare molte persone a questo tipo di ritrovi, persone che magari mai avrebbero potuto concepire dei ritrovi simili. Quando queste persone ci chiedono “quando ne organizzerete altri” ci mettiamo a ridere, perché è evidente che non c’era nulla di organizzato. Dopo gli ultimi anni, in molti a Padova cominciano a guardare al Botellón Veneto come un “evento” irrinunciabile della stagione primaverile, un avvenimento previsto, organizzato e secondo alcuni perfino autorizzato. Continuano a chiedersi chi sono questi fantomatici “organizzatori”, mentre altri hanno già la nostalgia di quando non c’era Facebook e a girare l’invito erano le catene di e-mail.
Senza volerci dilungare troppo, vi scriviamo per dirvi che per noi l’esperienza del Botellón Veneto può dirsi conclusa poiché abbiamo superato ogni possibile iniziativa iniziale. Questo significa forse la fine dei botellón in Prato della Valle? No, se voi lo vorrete. Nessuno potrà mai impedirvi di invitare degli amici fuori una sera, nessuno potrà mai bloccare il passaparola. Che sia attraverso sms, e-mail, facebook o chissà quale nuova diavoleria le persone continueranno a parlarsi e a invitarsi. Vero, noi abbiamo dato il “via” lanciando la prima palla di neve, ma è stato solo grazie al vostro entusiasmo che è diventata la valanga pacifica e colorata che abbiamo visto mercoledì. La nostra speranza ora è che la neve abbia “attecchito” e che tutti i giovani di Prato della Valle comincino arivalutare le proprie piazze, a far nascere ritrovi spontanei a basso costo per il gusto di stare insieme. “Noi” non spariremo e metteremo a disposizione il nostro account su facebook (oltre 3.000 amicizie) per alimentare il passaparola dei botellones di cui di volta in volta ci giungerà notizia.
Per quanto riguarda il macrobotellón di fine maggio abbiamo un‘idea da proporvi. Non sappiamo se riuscirà, così come non sapevamo all’inizio se le prime e-mail inviate sarebbero state inoltrate ad altre persone. Il motivo per cui ci siamo decisi a tenere luogo e data fissi ultimamente (Prato della Valle, l’ultimo mercoledì di maggio) è stato prevalentemente dettato dalla speranza che, un bel giorno, questo possa diventare un’abitudine consolidata e permanente della città di Padova. Un appuntamento con scadenza annuale dove non serve nemmeno che sia qualcuno a “mandare l’invito”, ma che si basa sulla tacita consapevolezza che in quel luogo, in quel giorno avverrà la magia. Senza “eventi” facebook, senza infinite polemiche sui giornali, senza presunti organizzatori. Solo voi e la vostra meravigliosa piazza, una volta all’anno. Noi vi rinnoviamo l’appuntamento quindi al 29 maggio 2013 (maya permettendo), ma non troverete in futuro “eventi” creati appositamente (ma nulla vieta che siate voi stessi a crearne) e potreste non saperne nulla fino anche al giorno stesso. Noi speriamo che il macrobotellón vi sia rimasto un po’ nel cuore, e che ora possa tornare ad essere più che mai una festa libera. Di persone libere. Su suolo libero.

Questo bel post apparso sul sito ufficiale del Botellón dimostra, se ce ne fosse mai bisogno, quanto i giovani d’oggi abbiano bisogno di incontrarsi, quanto sappiano usare le nuove tecnologie per conoscersi, quanto le piazze della nostre città possano sostituire i classici ritrovi a pagamento, quali discoteche e pub, per aggregare persone. È chiaro che eventi di tale portata vadano gestiti e comportano anche lati negativi, ma è meglio una città viva o piazze sempre silenziose e deserte?